La pietra paziente
8 Marzo 2022 - Colle di val d’Elsa (Siena)
Un’associazione che opera per tessere relazioni, Il telaio.
Intreccia fili fra chi a quel territorio, la Val d’Elsa, appartiene e fra chi, migrando si trova in quella terra.
Promuove azioni sociali, culturali, crea occasioni di incontro per ampliare il dialogo fra posizioni diverse siano esse culturali, politiche, di genere…
Lo scorso 8 Marzo 2022, nella piazza antistante al Teatro Del Popolo, a Colle di val d’Elsa, l’associazione ha proposto un reading di testi auto prodotti sia dalle donne appartenenti al Telaio (associazione ad alta densità femminile) sia da* student* di due sezioni del locale liceo Don Bosco, istituto spesso coinvolto in queste iniziative.
Gli scritti parlano di “quello che le donne non dicono” ad alta voce, ma che possono raccontare solo ad un orecchio fidato, in questo caso la Pietra paziente, una pietra che accoglie i segreti, le pene delle donne e che una volta satura delle loro parole si disintegra, dissolvendo così quelle pesantezze e liberando dal dolore coloro che le si sono rivolte.
Leonilde Bartarelli e Tiziana Moggi, che spesso collaborano e partecipano agli eventi del Telaio, hanno concluso il reading con una performance ispirata ai loro testi.
LEGGENDA DELLA PIETRA PAZIENTE
Testo di Leonilde Bartarelli
Narrano le antiche leggende che un giorno la dea Ishtar scese sulla terra desiderosa di ascoltare le voci delle donne e portare loro conforto nei momenti difficili.
Sedette nei giardini pensili di Babilonia, sulle sponde del Gange e del Nilo, si spinse fino alle spiagge ghiacciate del Nord e a quelle tiepide del Mediterraneo, raggiunse i deserti infuocati del sud, le steppe dell’est e le pianure dell’ovest ma sentì solo silenzio. Silenzio perché alle donne non era data voce, non potevano parlare o lamentarsi delle loro sofferenze, delle loro speranze, dei loro segreti, dei loro sogni. Non avevano nessuno a cui poter confidare i pesi che portavano nel cuore.
La dea si mise a piangere e man mano che le sue lacrime toccavano terra si trasformavano in pietre magiche, pietre di pazienza, pietre in grado di ascoltare e assorbire le parole proibite, i dolori nascosti, i segreti, le speranze e i sogni inespressi. Pietre che si impregnavano di tutte le voci delle donne finché, quando ogni parola era stata detta, le pietre scoppiavano, si frantumavano e le donne che si erano confidate con loro erano libere.
Trovare una di queste rare e magiche pietre era ed è ancor oggi un evento raro e fortunato: noi ne abbiamo trovata una e vogliamo condividerla qui con tutte le donne per dare voce e sostanza a ciò che è inespresso e indicibile.
CONFIDENZA ALLA PIETRA, BAGAGLIO PESANTE
Testo di Tiziana Moggi
Pesante bagaglio il mio cuore
Compresso
Schiacciato da mille tumulti
Pesante bagaglio
Mi trascina nel fondo, laggiù in fondali melmosi
Mi toglie il respiro, il sorriso
La voglia di andare, di amare
Perduta, sperduta, mi aggiro fra fantasmi di cose
Sconosciuta a me stessa, ancorata a pesante zavorra
Il dolore silente si è fatto frastuono in questa giornata di marzo
E ho sentito il mio cuore: un battito lento, un flusso pulsante
Albeggiava una triste giornata che sapeva d’inverno
Ho ascoltato in silenzio un ritmo alternato, confuso
Un grido silente mi ha riportato alla vita.
Mi spoglio di rabbia, dolore, rancore
Mi spoglio di anni di oblio e vergogna
Mi vesto di un raggio di sole nascente
Mi vesto di me
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